Il nuovo trend del turismo sostenibile
Come disse Charles Darwin, “non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”. Un cambiamento che, vuoi o non vuoi, deve partire innanzitutto da noi stessi.
Per creare un’offerta turistica innovativa è fondamentale comprendere le rinnovate esigenze dei clienti, armandosi di ottimismo, un approccio attivo e adattamento alle nuove tendenze. Secondo la nuova analisi dell'EY Future Travel Behaviours, che ha rilevato anche i trend legati ai viaggi per vacanza nel mercato nazionale e internazionale, il 74% degli individui afferma di attribuire molta importanza al tema della sostenibilità. Il comportamento dei turisti, infatti, sta evolvendo verso nuovi modelli, che spaziano fra: un maggiore uso di servizi digitali e nuove tecnologie, un’evoluzione verso esperienze di viaggio più personalizzate, una migliore interazione con le comunità e la cultura locali, nonché una maggiore consapevolezza ambientale.
Il turismo sostenibile si identifica come un nuovo modo di viaggiare in cui il turista risulta costantemente attivo su due fronti differenti, ma in relazione fra loro: da un lato, limitare il proprio impatto negativo sul luogo (in termini di inquinamento e spreco di risorse), dall’altro, sostenere realtà autentiche e artigianali. Questa nuova frontiera, infatti, ha come obiettivo principale quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle culture e delle tradizioni locali, nel completo rispetto sia dell'ambiente che dei sistemi di vita dei paesi, dei territori e delle popolazioni ospitanti. I viaggiatori, dal canto loro, possono contribuire a preservare l’universo culturale, naturale e architettonico dei luoghi che scelgono di visitare, assicurandosi di gustarne le eccellenze con molta cura e attenzione.
Negli ultimi anni si è diffusa una maggiore sensibilizzazione ad un modo più etico di viaggiare, con il turista sostenibile che prende sempre più in considerazione i seguenti aspetti. L’autenticità dell’esperienza, che va saputa cogliere nel profondo entrando in contatto con la cultura e le tradizioni del luogo, e non ridurla alla mera soddisfazione di tornare a casa felici di aver trovato esattamente ciò che ci si aspettava, senza però alcun valore aggiunto. La cultura, infatti, non deve essere declassata a pura merce di scambio, bensì utilizzata come veicolo per creare una connessione con il turista, che al termine della propria vacanza si interrogherà su cosa effettivamente porterà con sé da questo connubio tra valori umani e ricchezze territoriali che lo ha reso parte del luogo che ha visitato. L’altro aspetto su cui riflette il turista sostenibile riguarda il tipo di impatto che la sua presenza avrà sulla località che andrà a visitare e, contestualmente, compiere delle scelte che gli consentano di vivere un’esperienza di accrescimento sia per lui che per la comunità che lo ospiterà. L’impatto risulterà positivo, ad esempio, se lo sviluppo del turismo andrà a valorizzare i punti di forza del luogo, contribuendo alla salvaguardia di un determinato ambiente naturale, di una specie animale o di una particolare tradizione culturale. Se contribuirà ad accrescere nella comunità la consapevolezza del loro patrimonio, attivando dinamiche di micro-imprenditorialità con i benefici economici e sociali che ne conseguiranno. Se, soprattutto, verrà rispettata la capacità ricettiva di una località, senza alterarne gli equilibri naturali e sociali.
Il viaggio etico e responsabile si sviluppa attraverso tre momenti: la fase di progettazione, impegnandosi in un percorso di informazione sul territorio che si andrà a visitare e scegliendo, ad esempio, strutture gestite dalla gente del posto; il viaggio in sé per sé, inteso non solo come momento di svago e divertimento, ma anche di crescita e interscambio culturale, riconoscendo la centralità di usi, costumi e credenze dei popoli ospitanti; il ritorno, laddove l’esperienza vissuta non rimanga fine a se stessa, ma venga condivisa con la propria rete sociale, affinché possa essere di ispirazione.
E quale comparto turistico abbraccia meglio di altri questo scenario in forte espansione? Senz’altro quello extralberghiero, con le piccole strutture ricettive che dovrebbero necessariamente prendere atto di tale tendenza e valutare la pianificazione di particolari accorgimenti per attirare a sé questa fetta di viaggiatori sostenibili, che ormai risulta in costante crescita.